Andate tranquilli in vacanza…DSC Supervisor monitora i vostri sistemi IT

DSC Supervisor è il supervisore che monitora il buon funzionamento dei principali servizi, applicazioni ed appliance che compongono l’infrastruttura tecnologica della vostra azienda.

 

 

Con DSC Supervisor, prima ancora di accorgersi dell’anomalia, il problema tecnico può già essere in via di soluzione, in modo rapido ed efficace, con un notevole risparmio di tempo e costi.

Supervisor notifica all’helpdesk DSC e ad altro referente del cliente tutti gli allarmi per eventi di malfunzionamento e criticità preventivamente definiti.

Il regolare monitoraggio, insieme ad un canale di comunicazione criptato e sicuro, diventa così il presupposto per l’intervento tempestivo ed efficace da parte del Servizio Tecnico, sia da remoto che, qualora necessario, on premises.

 

Attivare DSC Supervisor è molto semplice e non invasivo:

viene posizionata presso la sede aziendale una sonda dedicata alla rete o agli apparati da monitorare che, grazie alla diretta connessione con il Datacenter DSC, è garanzia di monitoraggio e diagnosi precoce delle anomalie.

Con Supervisor, DSC è ancora di più il tuo Amico Informatico.

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La Digital transformation per le piccole e medie imprese

Una ricerca realizzata da TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione di Talent Garden, in collaborazione con Cisco Italia e Intesa Sanpaolo, con il supporto dei ricercatori del Master in Digital Transformation per il Made in Italy, rivela che le piccole e medie imprese italiane credono nel processo della digital tranformation, che reputano fondamentale per la loro crescita.

Su un campione di 550 aziende è emerso che nei prossimi tre anni le PMI inizieranno ad utilizzare i big data (39%), si faranno contaminare dalle startup (39%) e potenzieranno le vendite online (37%).

Inoltre, le PMI italiane pensano che la digital tranformation sia la strada giusta per ridurre i costi aziendali (78%) ed aumentare la produttività (74%) attraverso i servizi in cloud e l’automazione. Tra i maggiori vantaggi indicati dalle imprese intervistate in relazione alla Digital Transformation si annoverano il miglioramento della relazione con i clienti (80%) e dell’organizzazione interna (74%).

Un processo dunque già iniziato quello della digital transformation nelle PMI, che per essere efficace ha bisogno di figure professionali preparate e aziende partner competenti, in grado di offrire progetti e soluzioni innovative, capaci di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più veloce e demanding.

Windows 7 in crescita secondo le stime di NetMarketShare

Secondo le stime di NetMarketShare, nel mese di maggio Windows 10 ha avuto una crescita irrisoria (+0,5% rispetto al mese di aprile) con un valore complessivo di 26,78%, mentre Windows 7 è cresciuto dell’1% mantenendo una quota di mercato del 49,46%, nonostante sia un sistema che da gennaio 2020 non verrà più supportato da Microsoft. Windows XP invece ha subito un calo significativo (5,66% nel mese di maggio), mentre Windows 8 mantiene una quota del 1,59%.

Windows rimane comunque nel panorama globale leader assoluto con una quota di mercato del 91,64%, seguono macOS con il 6,36% e Linux 1,99%.

Per quello che riguarda i browser, invece, Chrome rimane leader assoluto con una quota del 59%, segue Internet Explorer con il 18,29% e Firefox 11,8%. Per il mobile, Chrome mantiene la quota di maggioranza sul mercato con il 54,15%, a seguire Safari con il 33,28%.

15 misure minime per la sicurezza informatica nelle medie, piccole e micro imprese

L’attacco informatico di WannaCry in corso in queste ore dimostra come qualsiasi azienda, di grandi e piccole dimensioni, possa essere un facile bersaglio per gli hacker, il cui fatturato deriva principalmente da attacchi a piccole e micro imprese. Inoltre, un numero crescente di attacchi a grandi imprese avviene infatti attraverso la vulnerabilità nei sistemi di qualche loro piccolo fornitore, che può creare danni all’intera filiera produttiva.

Il 2016 Italian Cybersecurity Report realizzato dal Research center of cyber intelligence and information security dell’Università Sapienza di Roma e dal Laboratorio nazionale Cini definisce i 15 controlli minimi di sicurezza da effettuare in quelle piccole aziende che non hanno una struttura IT.

Di seguito i 15 controlli essenziali proposti dal report:

1) verificare che in azienda esiste e sia mantenuto aggiornato un inventario dei sistemi, dispositivi, software, servizi e applicazioni informatiche in uso all’interno del perimetro aziendale.

2) assicurarsi che i servizi web (social networkcloud computingposta elettronicaspazio web, ecc) offerti da terze parti a cui si è registrati sono quelli strettamente necessari.

3) individuare informazioni, dati e sistemi critici per l’azienda affinché siano adeguatamente protetti.

4) nominare un referente che sia responsabile per il coordinamento delle attività di gestione e di protezione delle informazioni e dei sistemi informatici.

5) identificare e rispettare le leggi e/o i regolamenti con rilevanza in tema di cybersecurity che risultino applicabili per l’azienda.

6) verificare che tutti i dispositivi che lo consentono siano dotati di software di protezione (antivirus, antimalware, ecc.) regolarmente aggiornati.

7) le password devono essere diverse per ogni account, della complessità adeguata, valutando anche l’utilizzo dei sistemi di autenticazione più sicuri offerti dal provider del servizio, come l’autenticazione a due fattori.

8) accertarsi che il personale autorizzato all’accesso, remoto o locale, ai servizi informatici disponga di utenze personali non condivise con altri, che l’accesso sia opportunamente protetto e che i vecchi account non più utilizzati siano disattivati.

9) ogni utente potrà accedere solo alle informazioni e ai sistemi di cui necessita e/o di sua competenza.

10) il personale dovrà essere adeguatamente sensibilizzato e formato sui rischi di cybersecurity e sulle pratiche da adottare per l’impiego sicuro degli strumenti aziendali, con i vertici aziendali che dovranno predisporre per tutto il personale aziendale la formazione necessaria a fornire almeno le nozioni basilari di sicurezza.

11) verificare che la configurazione iniziale di tutti i sistemi e dispositivi sia svolta da personale esperto, responsabile per la configurazione sicura degli stessi, e che le credenziali di accesso di default siano sempre sostituite.

12) eseguire periodicamente backup delle informazioni e dei dati critici per l’azienda e che i backup sono conservati in modo sicuro e verificati periodicamente.

13) verificare che le reti e i sistemi siano protetti da accessi non autorizzati.

14) avere strumenti specifici che in caso di incidente vengano informati i responsabili della sicurezza e i sistemi siano messi in sicurezza da personale esperto.

15) tutti i software in uso (inclusi i firmware) devono essere aggiornati all’ultima versione consigliata dal produttore.

Gli hacker sfruttano la vulnerabilità nei sistemi informativi, come WannaCry che ha sfruttato una vulnerabilità di vecchie versioni di Windows che Microsoft ha corretto lo scorso marzo, attaccando così computer che non sono stati aggiornati da mesi.

Per risolvere queste problematiche una piccola e media impresa dovrebbe investire in un pacchetto di difese informatiche, investimento certamente inferiore rispetto ai costi derivanti da danni generati da eventuali attacchi.

Per implementare i 15 controlli essenziali proposti, è stata fatta una stima dei costi: una piccola azienda (ad es. una micro-impresa manifatturiera, dalle mansioni al personale – 10 persone in tutto – ai dispositivi IT) potrebbe avere un costo iniziale di 2.700 euro e costi annui per 7.800 euro, mentre una media impresa (ad es. una media impresa di trasporti con 10 dirigenti e 40 dipendenti) potrebbe spendere circa 4.650 euro di costi iniziali e 19.800 euro di costi annui. Cifre sensibilmente più basse rispetto al danno medio stimato a cui le aziende andrebbero incontro su un periodo di 5 anni: 175mila euro sia per le micro sia per le medie imprese. Nello specifico, i costi sulla media dei 5 anni sarebbero del 75% più bassi per le micro imprese, e del 41% per le medie rispetto al danno stimato.

Affidarsi dunque alla competenza ed esperienza di aziende come la DSC, in grado di gestire questa tipologia di problematiche è fondamentale e indispensabile per la sopravvivenza dell’azienda stessa.

 

La sicurezza dei dispositivi mobili: ancora pochi investimenti da parte delle aziende

Un’indagine di Dimensional Research sponsorizzata da Check Point The Growing Threat of Mobile Device Security Breaches rivela che quasi due terzi (64%) degli intervistati (410 responsabili di sicurezza intervistati) ha dichiarato di dubitare che la propria azienda sia in grado di prevenire un attacco mobile. Il 20% degli intervistati ha invece dichiarato che la propria azienda ha già subito una violazione della sicurezza tramite i dispositivi mobili, un altro 24% non ha saputo dire se i dispositivi dei propri dipendenti fossero stati violati. Il motivo risale nella mancanza di risorse per trovare una soluzione e garantire così la sicurezza dei dispositivi mobili.

L’indagine rivela che il 94% dei professionisti di sicurezza informatica si aspettano che, nel corso del prossimo anno, la frequenza degli attacchi da mobile aumenterà. Inoltre, solo il 38% degli intervistati ha dichiarato che la propria azienda utilizza una soluzione di mobile security diversa dalle soluzioni di Enterprise Mobility Management per proteggersi dagli attacchi.

I principali risultati dell’indagine rivelano:

  • il malware è il tipo di attacco mobile più comune: il 58% degli intervistati ha registrato attacchi di malware contro i dispositivi mobile della propria azienda, il 54% exploit di phishing SMS e un altro 54% attacchi di rete WiFi o exploit man-in-the-middle. Il 41% ha inoltre registrato il furto delle credenziali e keylogging exploit contro i cellulari.
  • Le violazioni mobile sono costose: il 37% degli intervistati ha dichiarato che il costo di una violazione da mobile per la loro azienda sarebbe superiore ai 100.000 dollari, mentre il 23% ha dichiarato che costerebbe più di 500.000 dollari. Questi costi sono simili a quelli stimati per una violazione da PC desktop o laptop, evidenziando la quantità di dati sensibili memorizzata sui dispositivi mobile e la facilità di accesso che offrono alle risorse aziendali.
  • La mancanza di risorse: oltre il 60% degli intervistati ha citato la mancanza di risorse come motivo principale per non aver implementato una soluzione di sicurezza per i dispositivi mobile. Tuttavia, il 62% delle aziende sta allocando maggiori risorse per le iniziative di sicurezza mobile rispetto agli anni precedenti.

David Gehringer di Dimensional Research e autore della relazione, ha dichiarato: “E’ chiaro che i professionisti della sicurezza stiano faticando nel proteggere il crescente numero di dispositivi mobile in loro dotazione. Tuttavia, è incoraggiante notare come il 62% delle aziende stia allocando maggiori risorse alle iniziative di sicurezza mobile rispetto agli anni precedenti: è una questione che deve essere affrontata con urgenza, dato il forte aumento di attacchi mobile che ci si aspetta nel corso del prossimo anno”.

Michael Shaulov, ‎Head Of Products, Mobile and Cloud Security di Check Point ha aggiunto: “Dal momento che l’uso dei dispositivi mobile è sempre più diffuso nelle aziende di oggi, queste devono proteggerli tutti -sia quelli di proprietà sia quelli BYOD- con una soluzione olistica che blocca i malware e gli attacchi di rete, e che previene la perdita di dati e il furto di credenziali, senza influire sull’esperienza dell’utente”.

Qual è lo stato del Cloud Computing?

Una ricerca di ServiceNow realizzata coinvolgendo più di 1.800 responsabili IT (IT, gestione delle linee di business e DevOps) di sette paesi, ha evidenziato tre macrotrend:

  1. Il 52% degli intervistati afferma di voler scegliere il cloud in modalità Software as a Service oppure Platform as a Service per le nuove applicazioni di business
  2. Il 94% afferma invece di essere stato coinvolto in progetti DevOps e che proprio lo sviluppo del DevOps sarebbe per il 74% degli intervistati un facilitatore per il cloud-first
  3. L’88% pensa che il cloud possa essere un’alternativa al tradizionale IT departement, anche se l’83% delle aziende che ha adottato un modello cloud-first ha dichiarato la mancanza di competenze nelle proprie risorse IT almeno in una fase iniziale.

La maggior parte degli intervistati ha poi dichiarato che due sono i fattori determinanti per lo switch al cloud: la visibilità dell’IT (64%) e i costi previsionali (63%).

Oggi è sempre più importante per le aziende sviluppare ed implementare una politica di cloud management, che diventa un fattore determinante per lo sviluppo del business.

DSC può essere un partner affidabile e competente nello sviluppo di soluzioni innovative per il cloud computing.

Per IDC entro il 2019 il 60% delle multinazionali europee subirà attacchi informatici

Entro il 2019 il 60% delle multinazionali europee subirà significativi attacchi informatici con l’obiettivo di colpire non solo dati, ma anche merci e servizi. Per questo IDC prevede che entro il 2019 gli investimenti nella sicurezza informatica per la supply chain aumenteranno del 25% rispetto al totale della spesa complessiva.

Un compito non semplice per le aziende europee poiché coinvolge l’intera catena del valore, dove anche i partner, con sistemi e processi differenti, dovrebbero uniformarsi e proteggere i sistemi informativi.

Una conseguenza del cybercrime sarà evidente già a partire dal 2018, quando molti clienti abbandoneranno gli acquisti a seguito di una violazione dei dati personali, con conseguente perdita di fatturato da parte delle aziende.

Per questo è importante che le aziende si dotino di nuove tecnologie in grado di rispondere tempestivamente ad attacchi informatici, per bloccarli o addirittura fare azione preventiva affinché non avvengano.

DSC da sempre attenta ai temi sulla sicurezza informatica, attraverso la consulenza dei suoi esperti, può essere un valido supporto per risolvere questo genere di problematiche.

Servizi in cloud: una strada da percorrere per le piccole imprese europee

I dati Eurostat di marzo riportano un quadro sullo sviluppo digitale dei 28 Paesi dell’Unione Europea, dai quali emerge che nel corso del 2016 solo un’impresa su cinque ha utilizzato soluzioni in cloud e applicazioni software in modalità “as a service, con una percentuale del 21%.  Un dato attenuato dal 45% delle grandi aziende che utilizzano i servizi cloud, mentre le medie imprese sono il 29%. I servizi più utilizzati in cloud sono l’e-mail hosting e il file storage, cui ricorrono oltre il 60% delle aziende.

Inoltre il 92% delle imprese europee con oltre 10 dipendenti utilizzano la banda large su linea fissa, un livello di penetrazione molto alto, quasi saturo, a tal punto che oggi l’attenzione si pone sulle connessioni su rete fissa a banda ultra larga e su rete mobile. Inoltre nel 2016 il 28% delle aziende ha utilizzato reti con capacità tra i 2 e i 10 Mb/s, solo il 19% ha utilizzato linee da 10 a 100 Mb/s

Il 77% delle aziende è presente sul web con un proprio sito (nel 2011 erano il 69%), mentre le aziende attive sui social network in Europa a fine 2016 sono state il 45% del totale (15% in più rispetto al 2013).

DSC rappresenta oggi un’azienda in grado di supportare tutte quelle piccole e medie imprese che vogliono implementare i servizi in cloud, ma non solo, grazie al data center di proprietà e al software Amico Win, un programma gestionale, fruibile anche in modalità as a service.

I Sistemi ERP: perché sono importanti?

I sistemi ERP rappresentano ormai da diversi anni un plus fondamentale per le aziende, poiché migliorano i processi e rappresentano una leva strategica per lo sviluppo del business.

I sistemi ERP aiutano infatti a rendere la gestione aziendale semplice, lineare e diretta, integrando competenze e responsabilità, facilitando il flusso di informazioni tra le varie funzioni aziendali, grazie ad una base dati centralizzata unica e univoca.

I sistemi ERP sono un insieme di applicazioni software integrate, che consentono principalmente di gestire in modo coordinato tutte le attività aziendali in un’unica architettura software. Negli ultimi anni la tecnologia dei sistemi ERP si è evoluta a tal punto che oggi è possibile fare numerose attività quali la tracciabilità della produzione, l’interazione con macchine di produzione, soluzioni di business intelligence per la simulazione di scenari, solo per citarne alcune.

Per essere sempre protagonisti in un mercato in continua evoluzione, i sistemi ERP sono senza dubbio una delle soluzioni che le aziende dovrebbero adottare, affidandosi alla competenza ed esperienza di aziende come la DSC, che opera in questo mercato da anni. Un valido partner che attraverso l’analisi e la successiva implementazione può offrire la soluzione giusta e tailor made.

DOCTOR@IT: un’opportunità per migliorare l’attività lavorativa di ogni giorno

Tutti noi abbiamo sempre meno tempo per dedicarci ad attività che non siano core, ma fondamentali per poter svolgere il proprio lavoro ed essere operativi. Affidarsi dunque ad una struttura in grado di gestire e risolvere problematiche legate all’information technology è certamente una soluzione vincente.

DSC offre infatti il servizio DOCTOR@IT pensato per gli Studi Medici, che non hanno all’interno la figura dell’IT manager, ma che necessitano di supporto ogniqualvolta si presentano problemi legati all’hardware oppure al software in uso.

Con una telefonata oppure attraverso la teleassistenza remota via internet, è possibile risolvere problemi informatici di malfunzionamento, protezione di dati, gestione di nuove installazioni, configurazioni, migrazione di dati… per assicurarti sempre la continuità nel tuo lavoro.

DSC propone il servizio a partire da 30 euro al mese (canone mensile da corrispondersi annualmente in via anticipata).

Cosa prevede il servizio DOCTOR@IT:

  • Risoluzione dei problemi di tipo Hardware (malfunzionamenti, disconnessioni, perdita di driver, nuove installazioni, ecc.) su PC e Stampanti (n.1 PC + n.1 stampante per contratto)
  • Rimozione Virus, hijack, trojan, spyware e altri malware
  • Risoluzione dei problemi di tipo sistemistico (es. instabilità del sistema operativo, , password di sicurezza, back-up, software di Office Automation, configurazioni, ecc.)
  • Salvataggio e ripristino dati in caso di sostituzione o riformattazione dell’Hard disk
  • Installazione / migrazione a nuove release  (es. service pack, hotfix, patch)
  • Consulenza e supporto gratuito nell’individuazione della soluzione informatica più adatta relativamente a specifici progetti

RICHIEDI il servizio DOCTOR@IT al n. 0331 520901 oppure CLICCA QUI